I rumori

Di rumori non abbiamo ancora parlato. Innanzitutto c’è quello associato all’espressione corporale già descritta qua, sul quale preferirei non soffermarmi ulteriormente. Diciamo solo che è un sottofondo piuttosto abituale da queste parti… L’unica variabile è il tempo che intercorre tra preparazione e lancio, dove si rimane letteralmente col fiato sospeso.

In città ci sono poi i clacson. Il rumore dei clacson è un ottimo barometro del livello di sviluppo di un paese. Dal Peru, dove è onnipresente, fino alla Svezia, dove inizio a pensare che nelle auto sia un optional, che però nessuno sceglie… Qua in Cina è parecchio usato da tutti, motorini compresi, con un approccio del tipo “fate largo, arrivo io!”. Ma bonario, senza aggressività; non ho mai visto nessuno scomporsi per una bella e insistita strombazzata alle sue spalle, anche quando lo strombazzatore voleva costringerlo ad avanzare nonostante il semaforo rosso. Ecco, da noi in Italia il clacson viene usato relativamente poco, ma con un livello di aggressività che ad oggi non ho ancora visto in giro!

Altro rumore curioso è quello dei pullman di città, caratterizzati da un altoparlante che comunica ininterrottamente all’esterno frasi per noi incomprensibili. E quello del mezzo che lava le strade, sulla musica di “It’s a small world”…

Infine il rumore che non c’è, quello dei numerosissimi motorini elettrici che ti si infilano silenziosamente dappertutto. Se solo quell’energia elettrica non fosse prodotta con il carbone

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About Mario

Oltre ad occuparmi di rifiuti per mestiere, mi intrigano la mobilità ciclabile e quella elettrica. E di conseguenza il viaggiare, da cui sto diventando sempre più dipendente

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