Segnali

Mi piace cercare di cogliere i piccoli segnali. E ultimamente ne stanno arrivando molti. Domenica 16 giugno, giornata festiva e senz’altro anomala dal punto di vista meteorologico, mentre noi ci deliziavamo sulle Apuane per ben due ore la produzione di energia elettrica in Italia è stata totalmente sostenuta dalle fonti rinnovabili. In Germania qualcosa del genere è successo, mi sembra per una giornata intera, già nella primavera del 2012.MGP_16giu2013

Pur con tutte le attenuanti del caso (non solo vi erano le condizioni ottimali per solare ed eolico, ma anche un idroelettrico in piena forma a causa delle abbondanti precipitazioni primaverili), stiamo assistendo ad un trend inarrestabile. Anche perché a questo contribuisce senz’altro la forte diminuzione dei consumi che si sta verificando prevalentemente per la crisi, ma anche a causa del progressivo efficientamento energetico. E dunque cosa potrebbero fare le grosse utilities tradizionali per arginare il tracollo? Ma puntare sulla mobilità elettrica, no? Elementare Watson. Un bacino potenzialmente immenso di nuovi consumatori di energia.

E sempre a proposito di segnali, da qualche settimana, udite udite, Nissan ha timidamente iniziato a pubblicizzare la LEAF anche in Italia. Che sia la volta buona?

Un po’ di orgoglio

Da buon pendolare macino decine di migliaia di chilometri all’anno sul treno, prevalentemente su tratte regionali con la fida Pieghevole.
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Ma muoversi sull’alta velocità per raggiungere Roma o Bologna rimane sempre qualcosa di emozionante, come tutte le cose che vogliamo sembrino ancora nuove. Nel mio ultimo viaggio sul non-stop Milano-Roma (3 ore esatte), ulteriori emozioni sono state il passaggio nella fantastica stazione Mediopadana di Santiago Calatrava a Reggio Emilia, che insieme al ponte sull’autostrada A1 costituisce un landmark di tutto rispetto. E poi la nuova stazione Bologna Centrale AV, tutta in sotterraneo.images

In un contesto storico dove si viene quotidianamente schiacciati da notizie negative e sensi di colpa su come sta declinando il nostro Paese, è bello provare ancora un po’ di orgoglio nel vedere un’opera che, sebbene con imperdonabile ritardo rispetto ad altri paesi europei, può costituire un importante strumento di rilancio della nostra povera Italia.

Un sibilo

A bassa velocità l’auto elettrica è totalmente silenziosa, si avverte al massimo un sibilo di sottofondo, che nulla lascia presagire l’arrivo di un veicolo. I costruttori hanno pertanto previsto l’emissione di un cicalino artificiale, generalmente fino ai 30 km/h, dopodiché si spegne poiché il fruscio aerodinamico e quello del rotolamento dei pneumatici iniziano a farsi sentire. Per la retromarcia, poi, sulla LEAF è addirittura previsto un forte segnale sonoro intermittente come quello dei camion.

Nonostante questi accorgimenti, è necessario fare grande attenzione quando ci si muove a bassa velocità in città, perché si osserva proprio come in quelle circostanze il pedone faccia molto affidamento sull’udito, buttandosi talvolta in mezzo alla strada senza guardare. Mano sul clacson, quindi.

Temo che l’inevitabile prezzo da pagare allo sviluppo della mobilità elettrica sarà qualche investimento in più a bassa velocità. Ma molto probabilmente compensato da meno incidenti ad alta velocità, visto che questo genere di veicoli invoglia (o forse costringe) ad una guida molto più sobria ed accorta. Quasi da mobilità dolce, insomma.

E vogliamo mettere la prospettiva di avere città, oltre che meno inquinate, anche meno rumorose?