Parole d’acqua

Ogni posto ha i suoi colori e i suoi profumi. In Cina ho trovato il rosa dei fiori di pesco, il rosso scuro dell’acero, il verde dei salici e mille fragranze floreali si fondono piacevolmente, quando non vengono coperte dallo smog. L’odore della salsa di soia si avvolge addosso dominando prepotentemente vicino ai ristoranti e alle bancarelle. E poi mi sono imbattuta in un odore acre davvero insopportabile per me. La prima volta che lo sentii eravamo al parco Xixi. Scesi dalla barca e mi immersi nelle bancarelle dove odori e rumori friggevano nell’aria. D’improvviso un olezzo nauseabondo si è infilato su per il naso ed è andato a tuffarsi fin nello stomaco facendolo chiudere. Da allora, camminando per le vie di Hangzhou, di tanto in tanto quell’odore ci tende tranelli appostandosi dietro gli angoli per coglierci di sorpresa. Ieri ci è capitato in prossimità di un semaforo pedonale che aveva cominciato il conto alla rovescia per ridiventare rosso (secondo me l’odore e il semaforo si erano messi d’accordo) e così d’istinto abbiamo attraversato la strada a grandi balzi. Eravamo talmente presi dalla fuga, che non ci siamo accorti che atterrando sull’altro marciapiede avevamo appena superato un’altra passaporta. Salici piangenti accompagnavano un sentiero di pietra, nel quale erano inserite lastre con bassorilievi di animali e temi floreali, verso un lago su cui sonnecchiavano fiori di loto e danzavano petali rosa caduti da vanitosi peschi in fiore intenti a specchiarsi sull’acqua. DSC_3483Una donna ballava lenta sotto i salici i cui rami piangenti, insieme alle braccia, incorniciavano il volto lieto. Un uomo impugnava un bastone dalla punta di spugna e con gesti armoniosi e solenni scriveva parole con l’acqua, ma non per gli uomini, bensì per la brezza che di lì a poco le avrebbe portate via verso il lago, dove barche, come draghi adagiati sull’acqua, le aspettavano scivolando nella luce irreale del pomeriggio.DSC_3480DSC_3485 La pagoda Lei Feng e il tempio Jingzi, poco distanti, sorvegliavano la scena e scrutavano la riva, come per scorgere la Dama Bianca uscire dall’acqua.DSC_3511 “Di buon mattino, sotto il Ponte Rotto, un fumo bianco e leggero si levò sull’acqua. D’un tratto sotto quel fumo una fanciulla con il vestito bianco,…. uscì dall’acqua limpidissima e si diresse verso la riva del lago…..Era il serpente bianco che ……si era trasformato in un essere umano… ” (Il Serpente Bianco antica storia popolare cinese ambientata ad Hangzhou). Eravamo arrivati alla sponda sud del Lago dell’Ovest.

Vegetariano che cosa?

Secondo le guide e’ vita dura per i vegetariani in Cina, complice anche la barriera linguistica. I ristoranti vegetariani ad Hangzhou si contano infatti sulle dita di una mano. Come generalmente facciamo, anche qua ne abbiamo cercato uno; spesso ti capitano delle ottime sorprese (come il mitico Terra di Lisbona!)DSC_3503

Affiliato ad un tempio buddista proprio di fronte alla pagoda Leifeng, sul lato sud del Lago, ci troviamo davanti ad un locale completamente vuoto. Cosa piuttosto strana per la Cina… e per il venerdì sera! Poco dopo arrivano altri avventori, ma non molti. L’occasione è dunque ghiotta per il sovrabbondante personale,

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evidentemente non tutto 20130413_183443necessario, che può permettersi di fissarci con insistenza per tutta la durata del pasto. Pasto che non si è rivelato un gran che, a conferma che anche in Cina è bene non fidarsi dei ristoranti vuoti.

La sera successiva ci siamo decisamente rifatti. Ospiti del Dr. Huang e famiglia, un’ottima cena con numerosi e abbondanti piatti vegetariani, tra cui questa curiosa anatra di verdure.

Il profumo del carbone

Tutte le mattine arrivando all’Istituto vengo accolto dall’odore del carbone, che viene steso in terra per strada ad asciugare, prima di utilizzarlo in uno dei numerosi impianti pilota disponibili.

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Qua il carbone è onnipresente. Tre quarti dell’energia elettrica viene prodotta in questo modo, e anche le reti di teleriscaldamento delle città del Nord (come Pechino) ne fanno ampio utilizzo. I risultati sulla qualità dell’aria sono quelli a cui ho fatto cenno qua, ma altrettanto grave è il contributo alle emissioni globali di gas serra.

Anche gli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti, come questo che ho visitato ieri nei sobborghi di Hangzhou:

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necessitano del carbone per sostenere la combustione del rifiuto, che qua ha un potere calorifico troppo basso.

Stoccaggio carbone WTE

 

Tra antico e moderno

“Il lago dell’Ovest è una perla brillante, cadente dal cielo, volando danzando con Drago e Fenice arriva a Qiantang (antico nome di Hangzhou)”  (Canto popolare cinese)

“…Quando abitavo ad Hangzhou, mi piaceva fare lunghe passeggiate intorno al lago e, quando mi fermavo, prendevo una calda tazza di tè dalle foglie verdi e contemplavo l’acqua, ascoltandone i rumori. Le onde battono leggermente la sponda come il battito del cuore della natura, la brezza accarezza ogni ramoscello di salice piangente per raccontarci ogni antica storia fluida e viva come una qualsiasi onda….” Yang Xiaping  (Scrittrice cinese di Hangzhou)DSC_3261DSCN1456

A differenza dell’America che ha una storia piuttosto recente, la Cina vanta tradizioni millenarie. Antico e moderno si fondono in ragazzi che ricercano notizie e leggono e-mail su moderni palmari sorseggiando tè vicino a cantastorie di antiche fiabe e leggende popolari.DSC_3316 O ancora nel cibo tradizionale che condividono con fare cerimonioso, dove jeans e camicia non distolgono l’attenzione da movenze che richiamano antichi rituali.

Sebbene tutto questo abbia un grande fascino, coesistono cose alquanto buffe, o per noi assolutamente inopportune. Un esempio di cose buffe sono i pantaloni che utilizzano i bambini appena iniziano a camminare. Sono aperti in mezzo alle gambe (e sotto non ci sono mutande nè tanto meno pannolini) per permettere la fuoriuscita di eventuali ‘perdite’ improvvise. DSC_3317Una cosa già detta, e su cui non ci soffermeremo, è il fatto che la torta venga consumata a metà pasto (d’altro canto la torta non fa parte della tradizione cinese, mentre dolce e salato convivono da sempre sulle loro tavole. Da ciò credo nasca l’equivoco).

Ed infine l’inopportuna  tendenza a liberarsi pubblicamente del catarro di troppo………cosi ogni tanto li senti modulare suoni gutturali preparatori a una imminente espettorazione. Ci è anche capitato di assistere a questo spiacevole rituale in taxi quando il guidatore, fermo al semaforo, dopo aver gorgogliato a lungo, ha aperto la portiera e sputato. Terribile! I bambini sono scoppiati a ridere, a me è venuta la pelle d’oca.

 

Compleanno cinese

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Essendo arrivato al giro di boa proprio qua in Cina, abbiamo invitato tutta la truppa ad una cena celebrativa, secondo gli standard gia’ descritti.

I ragazzi mi hanno preso una bellissima torta, molto pannosa, proprio da torte in faccia secondo qualcuno. Accompagnata da una super candela sonora e con effetti speciali. La cosa piu’ divertente e’ pero’ stato il tempismo con cui ad un certo punto hanno deciso di sfoderarla, proprio nel pieno della cena, con ancora un sacco di roba salata da mangiare. Dunque canzoncina, taglio, panna e poi via, di nuovo sull’anatra laccata, sul tofu al peperoncino e sulla carne di maiale…image

Le note dolenti

Per chi ha letto fino a qua può effettivamente sembrare tutto positivo, ma qualche pecca naturalmente c’è, eccome! Partiamo ad esempio dalla sistemazione nel campus, in un edificio definito sarcasticamente da Buekens “army barracks”.

Army barracks

Diciamo che c’è voluto un po’ per adeguare un minimo l’appartamento ai nostri standard (e alle esigenze di Luca, in particolare).

Poi c’è la qualità dell’aria, non proprio il massimo, come si può vedere anche qua. Solo una sera di forte vento, rientrando a casa si è sentito un minimo di “profumo di aria buona”.

E a questo si sono aggiunte due nuove cosette congiunturali, le follie del dittatore di uno staterello non lontanissimo da qua e il nuovo allarme aviaria. Riguardo a quest’ultimo, oggi hanno iniziato ad attaccare un po’ di pannelli informativi per il campus…

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Comunque no panic, tutto procede più che bene!

973 gradini

Oggi, domenica lavorativa qua in Cina a causa del fatto che i tre giorni precedenti sono stati festivi (festa di Qingming), nel tardo pomeriggio abbiamo fatto quattro passi sulla collina che sovrasta il campus, appena dietro all’Istituto che frequento. Il sentiero è in realtà costituito da una lunga scalinata in cemento posta sulla linea della massima pendenza. Sembra una cosa abituale da queste parti. Ogni tanto su un gradino è riportata la centinaia progressiva.

20130407_175227Dalla cima un ampio panorama, sia verso il lago Occidentale e le verdeggianti zone a Sud Ovest di questo, sia verso la zona di espansione Nord-Nord Ovest della città. Complice anche l’immancabile foschia da smog, la distesa sterminata di palazzi e casermoni pare non finire mai.

Che vento!!

Ieri era una giornata grigia e piovosa. Scendeva quella pioggia londinese ‘spray’ che non mi aspettavo in una zona sub tropicale (intendiamoci io l’ho solo sentita raccontare perchè tutte le volte in Inghilterra mi imbattevo in quella detta ‘a catinelle’). ‘Che strano’ pensavo, ‘dato il periodo mi sarei aspettata dei fenomeni decisamente più marcati ed invece…..tutto qui?’ Si trattava solo di aspettare……..nella notte si è alzato un vento che pareva avere mille mani possenti con cui scuoteva porte e finestre facendole vibrare, buttava al suolo motorini che emettevano lamenti di antifurti che suonavano incessantemente, sferzava le chiome degli alberi che faticavano a tenersi attaccate i rami, e le giovani foglie sembravano risucchiate dalle lunghe dita del vento. E naturalmente non era solo nelle sue scorribande: una pioggia battente allagava le strade e schiacciava a terra tutto ciò che il vento aveva strappato via. Questa mattina la pioggia era terminata, il vento in parte calato, l’aria più pulita, il cielo più terso e numerosi spazzini, usciti in massa come le formiche dopo la tempesta, erano indaffarati a ripulire le strade dalle foglie e dai rami caduti per ridare ad Hangzhou quell’aspetto pulito e ordinato che la rende la Svizzera della Cina.DSC_3433

Le cene eleganti

Sì, ecco, non intendo quelle lì! Siamo invece reduci da un 1-2 di tutto rispetto. Una cena di arrivederci a Kees Olie (il guru delle diossine anche lui in visita da queste parti, che rientra domani ad Amsterdam) e una di benvenuto offerta dal Professor Li. In entrambi i casi in salette riservate con grande tavolo rotondo e soprattutto, goduria massima per i bambini, la piattaforma rotante centrale per far girare le diverse portate. Sarà anche grazie a quello che si sono comportati in maniera decorosa?

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Tra origami e kung fu

I nostri assistant si sono prodigati per organizzare qualche attività per i bambini. Oggi ne hanno sperimentate ben due: il laboratorio di origami presso la biblioteca per i bambini, attrezzata anche con una grossa area giochi e un settore con libri in inglese;

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e il kung fu, con Li TenTen (dubito che si scriva così, comunque il nome inglese è Linda!)

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